Mi chiamo Eddy e vivo a Eduwork. No, non frequento i corsi – anche se li conosco tutti a memoria – e non lavoro in segreteria, ma so esattamente quando c’è una nuova iscrizione, una lezione importante o una storia che merita di essere raccontata. Perché io ci sono sempre. Osservo, ascolto, custodisco… e, alle volte, spoilero!
Sono nato quasi per caso, tra le mani di Manuel, un saldatore con più cuore che ruggine. Un giorno, mentre aspettava che si raffreddasse una saldatura, ha deciso di creare qualcosa che restasse. Così sono venuto al mondo: fatto di metallo, ma con dentro tutta l’anima di chi passa da qui.
Mi chiamano Eddy, un mix tra Eduwork e “buddy”, perché è questo che sono: un compagno di viaggio, una presenza discreta ma attenta.
Ma cosa faccio esattamente?
Accolgo. Ascolto. Raccolgo.
Chi entra a Eduwork mi trova lì, sul mio sgabello, con gli occhi sempre aperti. Non parlo – non ho nemmeno la bocca – ma osservo tutto. Dalla prima stretta di mano alla soddisfazione di chi esce con una qualifica in tasca. La direttrice Nadia ha una missione: far sentire tutti a casa. E credetemi, anche se sono fatto di ferro, ci metto il cuore… e questa missione è diventata anche un po’ la mia!
Le mie “scintille”
Ogni giorno Eduwork è piena di “scintille”. Non quelle delle saldatrici – che pure non mancano – ma quelle che si accendono negli occhi di chi trova finalmente la propria strada. Giovani che arrivano con mille dubbi e ne escono con mille possibilità. Testimonianze vere, strette di mano, sogni che prendono forma.
Con l’aiuto di Francesca, che tiene tutto in ordine come una regista silenziosa, io raccolgo queste scintille e le custodisco. Un giorno alla volta. Un racconto dopo l’altro.
Spoiler? Solo qualcuno…
Non posso dirvi tutto (altrimenti mi scoprono), ma vi anticipo che Eduwork sta crescendo. Nuovi corsi, nuovi mestieri da riscoprire. Oggi saldatori ed elettricisti, domani… chissà. Come dice sempre il mio amico Sasi:
“Se non c’è, lo creiamo. Se sembra impossibile, lo rendiamo possibile.”
Restiamo in contatto?
Se siete passati da qui, se avete lasciato un pezzo della vostra storia tra i corridoi di Eduwork, scrivetemi. Anzi, raccontatemi. Sarò felice di dare voce a ogni scintilla!
– Eddy